L’associazione
Comitato di San Floriano
È indubbiamente una periferia, questo minuscolo paese chiamato Illegio. Lo è rispetto al mondo “che conta”, rispetto ai centri e alle capitali dove si produce, si decide, si appare. Lo è a maggior ragione perché sta in quella Carnia, tra le montagne del Friuli, dove da decenni continua una triste e grave emorragia di abitanti e di intelligenze, dove l’avvilimento rischia di prendere il sopravvento su temperamenti tenaci ma spesso snervati dalla mancanza di prospettive e di speranza per la loro terra. A maggior ragione ciò che sta accadendo ad Illegio in questi anni – dal 2000 ad oggi – è miracoloso. Qui l’Associazione Culturale Comitato di San Floriano ha aperto una strada coraggiosa, che, grazie alle mostre internazionali d’arte, ha portato tra le case dei 350 montanari che vi abitano oltre 400.000 persone e trasformato l’incontro della fede con la bellezza in un laboratorio di promozione sociale e di evangelizzazione innovativa. È l’esempio che le minoranze creative e le periferie vitali sono davvero una risorsa grande per il cristianesimo. A partire dal 2000 l’Associazione Culturale Comitato di San Floriano ha trasformato la vecchia abitazione del sacerdote in una attrezzatissima ed elegante Casa delle Esposizioni, ha coinvolto decine di volontari, ha formato e dato lavoro a tanti giovani, ha messo all’opera studiosi e professionisti di tutta Europa, ha stretto collaborazioni con imprese locali e nazionali, ha suscitato l’entusiasmo stupefatto di istituzioni, pubblico e critica attraverso una scelta insolita e tenacemente attuata: proporre ogni anno in paese una mostra internazionale d’arte co l’audacia e l’onore di ottenere il prestito di capolavori da brivido o di opere sconosciute, tutte da scoprire, a firma dei più grandi artisti di tutti i tempo e provenienti dai più importanti musei.
Lo specifico carattere delle mostre di Illegio è che attraverso i sensi puntano al senso: percorsi con un perché che danno da pensare, suscitano domande, aiutano a leggere il linguaggio dell’arte cogliendo in essa una delle più alte e intense forme di coscienza di sé che l’uomo genera da quando è su questa terra. Le mostre di Illegio ci ricordano come la bellezza sia tra i linguaggi migliori che la fede deve saper parlare per toccare il cuore dell’uomo contemporaneo. In un tempo in cui ci si sente spesso mortificati da una certa diffusa mancanza di stile, immiseriti da volgarità e sciatterie, è necessario regalare il più possibile l’occasione di entrare in contatto con la bellezza, con immagini capaci di significato e finezza, e con parole e musiche che riportino i molti affannati sulla porta del mondo interiore.
L’opera di Illegio è una consolante eccellenza del panorama culturale, religioso ed economico friulano e nazionale, un segno di speranza per tutti, riconosciuto con inevitabile simpatia per quel minuscolo paese di montagna ormai conosciuto dalle istituzioni di governo e di cultura d’Europa.
E mentre questo concreto laboratorio di nuova evangelizzazione e promozione sociale continua la sua strada, mentre i paesi della montagna friulana anno dopo anno si stanno spegnendo, i ragazzi di Illegio tentano con tutte le forze di dare un contributo a invertire una rotta negativa e a lanciare un segnale di speranza. Sanno che “ormai” è una parola che non esiste nel vocabolario cristiano. E sanno che devono avere non solo una buona cultura e una adeguata competenza, ma anche un bel sorriso e una buona vita spirituale: perché una grande bellezza affascina, ma soltanto una grande passione converte.
29 mostre
in 20 anni
con relativi cataloghi scientifici
20 realizzate a Illegio
20 realizzate a
Bruxelles, Musei Reali D’Arte E Storia.
Citta’ Del Vaticano, Salone Sistino Dei Musei Vaticani.
Roma, Palazzo Venezia.
Roma, Galleria Borghese.
Roma, Castel Sant’Angelo.
Tolmezzo, Palazzo Frisacco.
Udine, Chiesa Di Sant’Antonio Abate.
Udine, Salone D’Ingresso Dell’Ospedale Santa Maria Della Misericordia.
Il Curatore
Don Alessio Geretti
Sacerdote dal 1998. Don Alessio, udinese, si forma presso il Seminario diocesano, perfezionando poi a Roma gli studi di teologia dogmatica e diritto canonico. Nella diocesi friulana vive una prima esperienza ad Artegna, poi al servizio nelle parrocchie di Betania, ma anche la responsabilità dell’Ufficio Catechistico diocesano e della Pastorale della Cultura diocesana, insieme all’insegnamento. Ha collaborato più volte con il Progetto Culturale della CEI, con il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione e con l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Ideatore del progetto che ha valorizzato Illegio come meta prestigiosa d’arte di fama internazionale, ha messo a frutto la sua passione e competenza nel mondo della storia dell’arte come curatore di trenta mostre visitate da un milione di persone, in cui gli è riuscito di ottenere ed esporre centinaia di capolavori dei massimi autori dai più importanti musei d’Europa. Ha ricevuto anche l’incarico di realizzare mostre ai Musei Vaticani, ai Musei Reali di Arte e Storia di Bruxelles, a Roma nelle sedi di Palazzo Venezia, Galleria Borghese, Castel Sant’Angelo.
170
persone coinvolte
nel progetto
50 volontari
cassieri, addetti al bookshop, addetti alle pulizie, segretari,
addetti alla viabilità, allestitori, guide per la Pieve di San Floriano
40 giovani
dipendenti stagionali In qualità di guide e risponditori
80 tra dipendenti stabili, liberi professionisti e aziende
in veste di: storici dell’arte, fisici nucleari per la diagnostica, restauratori, addetti alla gestione dei prestiti, addetti alla gestione del personale, grafici, fotografi, addetti stampa, correttori di bozze, social media manager, esperti marketing, digitale comunicazione e PR, fornitori di beni e servizi per l’allestimento, aziende specializzate nel trasporto delle opere d’arte, aziende tipografiche, consulenti contabili, fiscali, legali e del lavoro.
340
Illegiani hanno accolto
oltre 400 mila persone
Quello che Illegio sta vivendo richiede l’attivazione della comunità, la cura delle relazioni internazionali, la tensione verso un’adeguata professionalità, l’interazione tra pubblico e privato. Illegio testimonia che ogni periferia può diventare centro, che tradizione e innovazione devono incontrarso, che giovani, cultura e intraprendenza sono amici, che montagna e sviluppo è un binomio possibile.
1 milione
di visitatori in totale per 29 mostre,
di cui oltre 400mila a Illegio e 600mila nelle altre sedi
400 collezioni
TRA CUI: Louvre e Musée d’Orsay di Parigi, la National Gallery di Londra, la Galleria Tret’jakov di Mosca, l’Hermitage di San Pietroburgo, il Prado e il Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Gemäldegalerie di Berlino, il Kunsthistorisches Museum e il Belvedere di Vienna, i Musei Vaticani, gli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca di Brera, il Museo Nazionale di Capodimonte e le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
100
prestiti
in entrata
185
provenienti da prestatori ed enti privati
nazionali e internazionali
915
provenienti da enti pubblici
nazionali e internazionali
CAPOLAVORI DI AUTORI STRAORDINARI
Caravaggio, Bernini, Botticelli, Rubens, Canova, Tiepolo, Tintoretto, Lorenzo Monaco, Bellini, Signorelli, Bosch, Dürer, Memling, El Greco, de La Tour, Veronese, Guercino, Dalì, Picasso, Van Gogh.
120
interventi di restauro in 20 anni
su 75 opere provenienti dall’Italia e 45 dall’estero
In vent’anni. di attività l’Associazione ha restaurato diversi capolavori contribuendo alla salvaguardia del patrimonio culturale nazionale ed estero.
Negli ultimi anni ha eseguito importanti indagini diagnostiche riscoprendo e restituendo alla storia straordinari capolavori
Nulla è perduto
04 LUGLIO – 13 DICEMBRE 2020
Illegio, Casa delle Esposizioni