Recenti scavi archeologici, hanno portato alla luce tracce di culti rupestri d’età augustea, il sito paleocristiano di San Paolo (fine IV secolo), fortificazioni di VIII e X secolo e i resti delle dimore medioevali dei castellani “de Legio”. Tutto combacia con suggestive leggende fino ad oggi raccontate dagli illegiani.
Visitare Illegio significa offrire ristoro all’anima che vi sperimenta l’incontro tra natura, cultura e fede.
Salendo la strada che da Tolmezzo costeggia il crinale montuoso dello Strabüt, dopo l’ultima curva Illegio appare allo sguardo dei visitatori, adagiato in una verdeggiante conca.
Piccolo borgo montano di 360 abitanti abbracciato da alture, oltre alle generose bellezze naturalistiche, custodisce preziose attrattive culturali.
Seguendo la via dei Mulini che costeggia il rio Touf si può scoprire il profilo più tradizionale del paese ammirando le strutture delle originarie macine. Una di esse, quella del seicentesco Mulin dal Flec, è ancora attiva presso il Touf, risorgiva che sgorga nel cuore del paese accanto alla suggestiva cornice dell’Isule. Passeggiando tra le corti, inoltre, si possono apprezzare gli antichi portali finemente scolpiti sulle chiavi di volta.
Nella settecentesca chiesa della Conversione di San Paolo, spesso risuonano i canti dell’antica tradizione liturgica orale patriarchina.