MAESTRI
12 MAGGIO – 6 OTTOBRE 2019
Illegio, Casa delle Esposizioni

Ognuno di noi nella sua vita ha incontrato dei maestri.

Il loro segno in noi è incancellabile.

Grazie a Dio, abbiamo fatto in tempo a far loro visita.

Sono esseri speciali, i maestri. Forse perché puntano a piantare nella nostra memoria fiaccole che restino accese anche nei momenti di grande buio, lavorano spesso di notte, quando il tempo non urge su di loro e termina il linciaggio del rumore. Essi vangano per noi la terra, non per raccoglierne provviste o scavarvi tombe, ma per porre fondamenta nelle anime, specialmente le più giovani, a cattedrali di virtù e a monumenti alla conoscenza. Dopo anni, i loro libri, o i vecchi quadernetti pieni degli appunti che dalle loro labbra abbiamo raccolto come reliquie, ancora li apriamo con religione, perché in essi è racchiuso un atto di grande coraggio. Intanto, idioti e distratti numerosi reputano inutile l’ascesi dello studio e corrono dietro alle inutili glorie del mondo, non immaginando affatto quanto costi in pazienza e talvolta dolore il sapere e il saper fare del bene a qualcuno.

Ognuno di noi, peraltro, ha a propria volta la possibilità, anzi, il dovere, di essere – pur senza presunzione – maestro per chi ci cammina accanto, al quale trasmettere quel che abbiamo imparato non solo nel campo delle nostre ricerche e delle nostre attività, ma anche sul senso di questa avventura un po’ raffinata un po’ randagia che è la vita umana sulla faccia della terra e sull’orlo dell’infinito.

La mostra di Illegio racconta tutto ciò, trapassando la mente ed il cuore a contatto con quaranta capolavori d’arte di provenienza internazionale, che mettono in scena quasi un millennio di bellezza, dal 1145 fino al 1968.

Il racconto colpirà per l’alta qualità delle opere, alcune delle quali inedite, alcune a firma degli astri più splendenti nel cielo dell’arte: Raffaello, Bellini, Giordano, Fattori, Picasso… In mezzo ad esse, l’incontro con un dipinto meraviglioso, una Buona Ventura mai vista prima d’oggi, scoprendo insieme gli esiti delle accurate analisi scientifiche cui è stata sottoposta fino a coinvolgerci nella domanda che si porranno molti studiosi: questo quadro nacque accanto a quello oggi ammirato ai Musei Capitolini, che Caravaggio dipinse a fine Cinquecento? E chi dunque lo dipinse? Come lungo un sentiero che s’inerpica verso la cima, tra panorami incantevoli, saliremo quattro tornanti: il primo, dedicato a maestri e insegnanti dalla scuola dell’infanzia su su fino ai gradi più alti dell’istruzione e della ricerca; il secondo, centrato sui maestri artisti e sui discepoli in botteghe d’arte; il terzo, che riconduce ai grandi maestri del pensiero e delle religioni; il quarto, volgendo lo sguardo a Gesù maestro.

Non soltanto, dunque, maestri di scuola e di università. Ma certamente sentiremo questa mostra come un atto d’amore per chi insegna ad apprendere, insegna che la passione di apprendere va tenuta viva per sempre, insegna ad entusiasmarsi per le conquiste del pensiero e per le finezze della poesia e delle arti e per le avventure delle generazioni umane, insegna a distillare tradizioni per custodirne l’essenza… tutto questo cambia in eterno la vita di un essere umano.

I maestri per fare questo sanno indovinare il talento e il punto sensibile al vero e al bene e al bello che c’è in ognuno. La ragione della mostra Maestri è l’onore dovuto loro, tanto più urgente nella nostra epoca a rischio di nuova barbarie.